L’arte del suicidio
Il suicidio è sicuramente uno dei temi più perturbanti della storia della cultura sociale mondiale. Non esistono epoche o luoghi che non hanno avuto a che fare con le tematiche del “passare oltre”, divenendo quasi un tabù in alcune società. Parlare del suicidio, dal punto di vista sociale, permette però di esplorare i suoi meandri bui e scoprire molti particolari che coincidono con la storia mondiale: pensateci bene, la storia è incredibilmente costellata di suicidi dubbi, casi non risolti o troppo velocemente liquidati come banali incidenti ma restano strani e misteriosi.
Un giorno decise di suicidarsi: si mise la camicetta di quando aveva quattro anni e allacciò il bottone del colletto.
(Alessandro Bergonzoni)
"Che fa sabato sera?". "Occupata. Devo suicidarmi". "Allora venerdì sera?".
(Woody Allen)
Gallery degli scatti di Bill Thomas:
Quanti, inoltre, hanno scelto di chiudere per sempre gli occhi su una vita apparentemente ricca, di successo, attraente?
Potrei nominarvi i casi irrisolti di suicidio di icone mediatiche come Marilyn Monroe o Elvis Presley, di scrittori come Hemingway o Pavese e così via.
Un mondo dal quale ha attinto anche il cinema rievocando vecchi e tristi suicidi…da “The Hours” (2002) fino al manifesto liberale protofemminista di “Thelma & Louise”...
…anche se buttarsi nel fottuto Grand Canyon con una Thunderbird è tutta un'altra cosa, diciamolo!
Ultimamente pare che sia diventato “di moda” scegliere tutti quei luoghi in ogni angolo del mondo che esercitano un fascino particolare e un'attrazione irresistibile che si adattano a fare da cornice all’ultimo folle gesto di coloro che scelgono di togliersi la vita in modo “cool”.
Ma c’è chi è andato oltre e ha scelto di morire più volte attraverso un sistema inedito di mixaggio del tragico tema con massicce dosi di ironia dissacrante.
L’artista si chiama Bill Thomas e la sua specialità è scattare fotografie di se stesso, in cui simula il suicidio in una sterminata varietà di modi complicati e paradossali.
L’improbabile fotografo pare usi questa macabra tecnica per esorcizzare un trauma avvenuto il 15 settembre 1959, quando, ancora studentello, fu testimone delle sanguinose conseguenze di una bomba esplosa in una scuola elementare. Uno shock ed un trauma sconvolgenti che, solo decenni dopo, Thomas cercò di esorcizzare cominciando a scattarsi foto in situazioni che neanche Will Coyote o Tom avevano mai architettato per acciuffare, rispettivamente, gli odiati Road Runner e il piccolo topolino Jerry.
Ecco quindi il fantasioso Bill, aspirante suicida, immerso nel fondo di un fiume con i polpacci legati da pesanti catene fissate a due sassi ma con indosso maschera e boccaglio…o ancora nella vasca da bagno con un tostapane elettrico sulla pancia, oppure disteso su un tavolo sovrastato da un inquietante paletto appuntito trattenuto solo da una precaria cordicella, o seminascosto dall’erba di un prato in attesa di un minaccioso trattore, o ancora, con un fucile puntato alla tempia il cui grilletto è legato ad una corda tenuta rigida da un osso del cane che vediamo appostato in attesa del suo pasto!
Un’ossessione che sta paradossalmente fruttando parecchi soldoni a Thomas grazie a diverse mostre che stanno facendo il giro del mondo.
L’improbabile fotografo pare usi questa macabra tecnica per esorcizzare un trauma avvenuto il 15 settembre 1959, quando, ancora studentello, fu testimone delle sanguinose conseguenze di una bomba esplosa in una scuola elementare. Uno shock ed un trauma sconvolgenti che, solo decenni dopo, Thomas cercò di esorcizzare cominciando a scattarsi foto in situazioni che neanche Will Coyote o Tom avevano mai architettato per acciuffare, rispettivamente, gli odiati Road Runner e il piccolo topolino Jerry.
Ecco quindi il fantasioso Bill, aspirante suicida, immerso nel fondo di un fiume con i polpacci legati da pesanti catene fissate a due sassi ma con indosso maschera e boccaglio…o ancora nella vasca da bagno con un tostapane elettrico sulla pancia, oppure disteso su un tavolo sovrastato da un inquietante paletto appuntito trattenuto solo da una precaria cordicella, o seminascosto dall’erba di un prato in attesa di un minaccioso trattore, o ancora, con un fucile puntato alla tempia il cui grilletto è legato ad una corda tenuta rigida da un osso del cane che vediamo appostato in attesa del suo pasto!
Un’ossessione che sta paradossalmente fruttando parecchi soldoni a Thomas grazie a diverse mostre che stanno facendo il giro del mondo.
Perciò, se seriamente state pensando di passare a migliore vita, fatelo con buon gusto e fantasia, accidenti!
A quando, mi chiedo, la prima linea firmata di cappi e cordicelle varie, griffate D&G e Armani???
Aforismi ad-hoc:
Non sprecate il vostro suicidio; ammazzate prima qualcuno che vi e' odioso.
(Marcello Marchesi)
Non sprecate il vostro suicidio; ammazzate prima qualcuno che vi e' odioso.
(Marcello Marchesi)
Un giorno decise di suicidarsi: si mise la camicetta di quando aveva quattro anni e allacciò il bottone del colletto.
(Alessandro Bergonzoni)
"Che fa sabato sera?". "Occupata. Devo suicidarmi". "Allora venerdì sera?".
(Woody Allen)
La mia famiglia era cosi' povera che a Natale mio padre usciva di casa e sparava un colpo di pistola; poi rientrava dicendo: Babbo Natale si e' suicidato.
(Jake La Motta)
(Jake La Motta)
Ho deciso: devo assolutamente suicidarmi o perire nel tentativo.
(Anonimo)
(Anonimo)
Gallery degli scatti di Bill Thomas:
Commenti
gli scatti sono molto originali, soprattutto quella con il tostapane dentro la vasca da bagno :P
buona domenica beddo