Il ritorno di Indiana Jones: la leggenda dei 13 teschi
Un attesa lunga vent’anni e finalmente giunta al termine per la gioia di fans e appassionati cresciuti all’insegna dell’archeologo con frusta e cappello più celebre al mondo. Naturalmente questa attesa è stata ripagata fino all’ultimo fotogramma: “Indiana Jones e il Regno del teschio di cristallo” è grandiosamente degno dei suoi creatori, mister Steven Spielberg e sir Gorge Lucas, e dei suoi illustri interpreti. Il successo ai botteghini mondiali lo dimostra ampiamente: uscito il 22 maggio, solo in Italia è ancora primo con 3,017,022 euro per un incasso totale di oltre 8 milioni!
La nuova avventura di Indy ha ripreso a far girare a pieno ritmo il mondo della “fantarcheologia” grazie alla geniale e riuscita ambientazione che narra di uno dei misteri, non proprio conosciuto da tutti, che affascina da sempre migliaia di persone in tutto il mondo: quello dei teschi di cristallo. La leggenda dei 13 teschi nasce all'inizio del '900 quando diverse spedizioni all'interno delle giungle di Messico, Honduras e Belize rinvengono dei teschi di cristallo in prossimità di templi Maya. Una scoperta apparentemente straordinaria, dato che inizialmente i teschi vengono classificati come reperti precolombiani. Tanto che un esemplare venne accolto perfino all'interno del British Museum. Uno dei più famosi è il "Teschio del Museo Smithsonian", una scultura pesantissima, 20 chili, dalla fama sinistra secondo alcuni che raccontano ci si senta a disagio alla sua vista al punto che molti addetti alla pulizie del Museo chiedono che venga coperto con un telo quando devono lavorare nella sala che lo espone, o la testimonianza di una ragazza che prendendolo in mano ebbe la sensazione di essere percossa o il racconto di un antiquario che afferma che una volta la scultura si circondò di un alone luminoso per parecchi minuti mentre altre volte, sentì degli scampanellii o vi intravide immagini di strani paesaggi. Una leggenda che ha successivamente alimentato i ritrovamenti di teschi nelle più varie parti del pianeta e che ne continua ad alimentare ai giorni nostri il mito secondo cui al mondo esistono solo 13 teschi di cristallo a grandezza naturale, destinati a riunirsi il 21 dicembre del 2012 per l'inizio di una nuova era. Ma se verranno tutti riscoperti e riuniti trasmetteranno agli uomini tutta la loro conoscenza millenaria. Leggenda? Mania? Effetto cinema? Resta comunque un mistero che attirerà sicuramente sempre più curiosi.
La trama (senza spoiler):
Siamo nel 1957 e un attempato ma sempre scattante e curioso Indiana Jones si ritrova, suo malgrado, in una spietata concorrenza con i Sovietici, con la quale è obbligato a collaborare per ritrovare un oggetto raro e potentissimo: uno dei mitici 13 Teschi di Cristallo della leggenda Maya. Jones si ritrova così faccia a faccia con Irina Spalko (Cate Blanchett), perfida e astuta spia sovietica disposta a tutto pur di terminare la collezione dei teschi di cristallo. Al suo fianco ci sono comunque il giovane Mutt Williams (Shia LaBoeuf) - teppistello in jeans e giubbotto di pelle - e una squadra di compagni fidati. Sarà così che ancora una volta e con tutta la sua intelligenza, ironia e insostituibile frusta, pronta il nostro Indy si impegna a liberare il mondo dalla minaccia di Irina e, ovviamente, a portare a casa la pelle.
La nuova avventura di Indy ha ripreso a far girare a pieno ritmo il mondo della “fantarcheologia” grazie alla geniale e riuscita ambientazione che narra di uno dei misteri, non proprio conosciuto da tutti, che affascina da sempre migliaia di persone in tutto il mondo: quello dei teschi di cristallo. La leggenda dei 13 teschi nasce all'inizio del '900 quando diverse spedizioni all'interno delle giungle di Messico, Honduras e Belize rinvengono dei teschi di cristallo in prossimità di templi Maya. Una scoperta apparentemente straordinaria, dato che inizialmente i teschi vengono classificati come reperti precolombiani. Tanto che un esemplare venne accolto perfino all'interno del British Museum. Uno dei più famosi è il "Teschio del Museo Smithsonian", una scultura pesantissima, 20 chili, dalla fama sinistra secondo alcuni che raccontano ci si senta a disagio alla sua vista al punto che molti addetti alla pulizie del Museo chiedono che venga coperto con un telo quando devono lavorare nella sala che lo espone, o la testimonianza di una ragazza che prendendolo in mano ebbe la sensazione di essere percossa o il racconto di un antiquario che afferma che una volta la scultura si circondò di un alone luminoso per parecchi minuti mentre altre volte, sentì degli scampanellii o vi intravide immagini di strani paesaggi. Una leggenda che ha successivamente alimentato i ritrovamenti di teschi nelle più varie parti del pianeta e che ne continua ad alimentare ai giorni nostri il mito secondo cui al mondo esistono solo 13 teschi di cristallo a grandezza naturale, destinati a riunirsi il 21 dicembre del 2012 per l'inizio di una nuova era. Ma se verranno tutti riscoperti e riuniti trasmetteranno agli uomini tutta la loro conoscenza millenaria. Leggenda? Mania? Effetto cinema? Resta comunque un mistero che attirerà sicuramente sempre più curiosi.
La trama (senza spoiler):
Siamo nel 1957 e un attempato ma sempre scattante e curioso Indiana Jones si ritrova, suo malgrado, in una spietata concorrenza con i Sovietici, con la quale è obbligato a collaborare per ritrovare un oggetto raro e potentissimo: uno dei mitici 13 Teschi di Cristallo della leggenda Maya. Jones si ritrova così faccia a faccia con Irina Spalko (Cate Blanchett), perfida e astuta spia sovietica disposta a tutto pur di terminare la collezione dei teschi di cristallo. Al suo fianco ci sono comunque il giovane Mutt Williams (Shia LaBoeuf) - teppistello in jeans e giubbotto di pelle - e una squadra di compagni fidati. Sarà così che ancora una volta e con tutta la sua intelligenza, ironia e insostituibile frusta, pronta il nostro Indy si impegna a liberare il mondo dalla minaccia di Irina e, ovviamente, a portare a casa la pelle.
A differenza delle puntate precedenti, che si svolgono negli anni Trenta, all’epoca dell’ascesa politica del dittatore Adolf Hitler e dell’affermazione del nazismo in Germania, Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo è ambientato negli anni Cinquanta, al tempo della "Guerra fredda", quando il mondo era diviso in due "squadre" contrapposte, capitanate rispettivamente dagli Stati Uniti e dall’Unione Sovietica. Una scelta inevitabile visto che gli attori sono invecchiati di vent’anni e non sarebbero stati credibili in una nuova storia incorniciata negli anni Trenta. Ma rimane spiazzante la presenza scenica di Harrison Ford che a 65 anni suonati riesce comunque ad essere credibile e ben calato nella sua parte…quasi commovente rivederlo indossare quel ruvido cappellaccio e impugnarne nuovamente la sua inseparabile frusta! Bella novità il suo ”erede” ufficiale, un eccellente Shia LaBoeuf che vedremo sicuramente e prossimamente nei panni rinnovato del “nuovo” dottor Jones. Chissà? Il fatto è che, consentimi questa piccolissima anticipazione, è troppo sfizioso lo scambio di sguardi sul finale col “maestro”. Gran bella sorpresa ritrovare anche Karen Allen, una delle “donne” più simpatiche e amate dal gran pubblico di Indy, e la sempre eccelsa Cate Blanchett.
Ambientato tra l’America e la Cordigliera delle Ande, il film sembra una summa del percorso di Spielberg e del suo personaggio, dove azione, avventura, ricerca dell’ignoto e fascinazione mistica si miscelano perfettamente sia nella più fedele commedia d’azione anni ’30-’40, sia nella narrazione e nelle scelte stilistiche che fanno man bassa, ma sempre sapiente, di spazi, luoghi e clichè come solo i grandissimi registi sanno fare. È così che, ancora una volta, Spielberg realizza il miglior film di sempre, restando fedele all’impronta del “suo” archeologo preferito e riuscendo a perpetrare un icona-mito di quest’uomo con la frusta, simbolo della curiosità e dell’avventura umana. Magnifiche alcune scene madre della pellicola coadiuvate da effetti davvero speciali. Un pochino stucchevole, ma forse era inevitabile, il finale circa le vicende personale di Indiana.
Da vedere! Appassionerà i “neofiti” e soddisferà i seguaci della saga.
Voto: 9
"Indiana Jones e il Regno del teschio di cristallo", trailer:
Commenti
A presto
Pino Amoruso
:-D
La scena finale secondo me non presagisce un cambio di guardia: di Henry Jones ce ne sono 3, ma di Indy ce n'è 1!!!
ps. bentornato Mimmo
Sicuramente invece mi ha appassionato la tua recensione :-)))
Mimmo cmq c' è una votazione da me
ciao !