"Metodo AntiStronzi": boom del manuale di sopravvivenza aziendale

La mia vita e quella delle persone che mi stanno a cuore è troppo breve e preziosa per sprecarla a combattere con gli stronzi. E, nonostante le mie mancanze al riguardo, mi sento obbligato a non far pesare agli altri il mio stronzo interno. Mi chiedo perché tanti stronzi non riescano a capire che la nostra vita è tutto quello che abbiamo e che per la maggioranza della gente la vita è passare del tempo a lavorare e a interagire con altre persone

E' la tesi di Robert I. Sutton, docente di Scienza dell'ingegneria gestionale alla Stanford University ed ex-consulente di importanti multinazionali (dalla Pepsi alla Nokia, dalla Nike all’IBM), che con il suo ultimo libro, "Il metodo antistronzi - Come creare un ambiente di lavoro più civile e produttivo o sopravvivere se il tuo non lo è", ha realizzato un divertentissimo ma serio manuale per individuare e neutralizzare ogni tipo di…stronzo, un termine che non consente eufemismi.
Gli stronzi sono a qualsiasi livello, di qualsiasi sesso, di qualsiasi età, dalla segretaria sessantenne all'amministratore delegato rampante bocconiano, all'"amico" che dispensa massime di saggezza davanti alla macchinetta del caffè; prepotenti, maleducati e despoti che opprimono il prossimo ed inoltre danneggiano la produttività aziendale, quando la loro perversa dote viene esercitata sul posto di lavoro, dove la produttività è invece favorita se l'ambiente è più civile ed efficiente. La morale è che se si succhia energia agli altri, si succhia anche vita alla propria carriera col riscio serissimo di venire banditi (come per dire…anche gli stronzi piangono!). Il marchio di fabbrica dello stronzo è quindi la capacità di succhiare l’energia alla sua vittima e a chi lo circonda.

La "stronzaggine" è anche una vera e propria malattia piuttosto contagiosa. Una volta che il disprezzo, la rabbia e l’astio si sprigionano (o qualcuno li sprigiona), si propagano come un incendio. Un fenomeno definito “contagio emotivo”: se si dimostra disprezzo, gli altri (anche i semplici spettatori, non necessariamente le “vittime”) risponderanno con la stessa moneta e si innesca così un circolo vizioso che trasforma tutti in mostri astiosi e livorosi.
Per questo il geniale libro indica tutta una serie di preziosi consigli per affrontare per riuscire a sopravvivere accanto agli stronzi ma anche per "tenere a bada" il proprio stronzo interno.

Uscito in Italia il 31 Agosto, a cura della Elliot Edizioni, il prezioso manuale “di sopravvivenza” è diventato un piccolo caso editoriale: un milione di copie vendute in due mesi negli Usa, mezzo milione in Germania e già in classifica in Francia, poco dopo l'uscita. Arricchito anche da un sostanzioso corollario online: il popolare blog dell'autore e diversi siti e blog. Fenomeno che sta contagiando anche il Belpaese, con sito e blog ad hoc (a fine post tutti i link).
Il merito è dovuto, primo di tutto, al fatto che il libro ha una grande leggibilità e scorrevolezza ed è ricco di umorismo, ironia e di un sano buon senso, ma al contempo è condotto con estrema serietà nei contenuti e ricchezza di esempi. Quindi un volume imbattibile dal punto di vista tecnico/pratico/scientifico pur non essendo il classico e freddo manuale di management.
Quello che affronta specificatamente, e con successo, è il problema del mobbing da un punto di vista piuttosto originale: le conseguenze economiche che esso provoca alle aziende.

Abbiamo visto che gli “stronzi” provocano danni enormi non solo alle loro vittime ma anche alla performance aziendale nel suo complesso, a tutti quelli che ne subiscono di riflesso gli effetti e, non ultimo, a se stessi. Le conseguenze si manifestano ovviamente anche in termini economici, come emerge dagli studi effettuati negli Usa e in Europa sui costi derivati dell’aumento del Turnover (il 25% delle vittime del bullismo e il 20% di chi semplicemente vi assiste lasciano il posto di lavoro), dall’assenteismo, dal calo della dedizione al lavoro.
Sutton però non si limita alla sola analisi della situazione ma fornisce, in termini chiari e inequivocabili, suggerimenti pratici sia ai dipendenti che ai manager per creare un luogo di lavoro vivibile e veramente produttivo.
Egli indica una serie di dodici "misfatti" comuni e quotidiani commessi dagli stronzi che li identificano come tali:
1. Insulti personali
2. Invasione del “territorio” del prossimo
3. Contatto fisico non richiesto
4. Minacce e intimidazioni, sia verbali che non
5. “Battute sarcastiche” e “prese in giro” utilizzate come scorciatoie per l’insulto
6. E-mail violente e distruttive
7. Attacchi allo status con l’intento di umiliare la vittima
8. Mortificazione pubblica o riti di “degradazione sociale”
9. Interruzioni sgarbate
10. Attacchi ipocriti
11. Occhiatacce
12. Trattare qualcuno come se fosse invisibile

Il docente di Stanford ci tiene a sottolineare però di non voler affatto invocare il reclutamento di smidollati, convinto che un giusto livello di attrito, anche quando sfocia in discussioni animate, giovi a qualsiasi organizzazione. Le ricerche più disparate dimostrano per l’appunto che lo scontro costruttivo sulle idee, e non il litigio basato sull'animosità personale, porta ad una performance migliore, specialmente se i gruppi non svolgono un lavoro di routine.
Il metodo pare funzioni come affermano le aziende che l'hanno adottato. Una di queste è addirittura Google, dove, udite udite, ai neoassunti viene fatta firmare una clausola con la quale si impegnano a non essere "stronzi".
Se non avete vie di scampo e volete sopravvivere in un ambiente in cui abbondano gli stronzi…questo libro è per voi. Io purtroppo devo prima trovare la materia prima: un lavoro! Poi vi saprò dire se il metodo è realmente infallibile!
Voi però potete anche raccontare qualche piccola vicissitudine con i rappresentanti di questa calamità aziendale, ovvero:
avete mai avuto a che fare con un/una collega stronzo/a?


Curiosità:
- il jerk-o-meter (ovvero, lo stronzometro) di cui si parla nel libro di Robert Sutton esiste sul serio, anche se per adesso è ancora un prototipo e naturalmente non è in vendita. A lato l’immagine.
- Sutton, autore di altri best-seller, ha rinunciato a pubblicare il suo ultimo libro con la prestigiosissima Harvard University Press perché i responsabili editoriali non gradivano il termine “stronzo” (che poi è stato addirittura censurato sulla classifica del New York Times!).
- alcuni anni fa, in un ristorante italiano famoso per l'atmosfera di simpatia, Sutton affrontò un insopportabile maleducato che infastidiva tutti. Gli dichiarò la propria ammirazione, gli chiese il nome e nel ringraziandolo gli disse: "Sto scrivendo un libro sugli stronzi…e tu sei perfetto per il capitolo 13".
- lo scrittore sarà a Roma venerdì 9 novembre alle ore 11 presso il Palazzo delle Esposizoni, nella sala Auditorium (Ingresso Via Milano, 9a) dove presenterà ufficialmente "Il metodo antistronzi".

Commenti

Anonimo ha detto…
Chi non ne ha mai avuti di colleghi stronzi credo tutti.

PS: hai scritto da me che avevi linkato il mio blog agorà ma non lo vedo.

Ciao :-)))
Daniele
Mimmo ha detto…
Daniele...allora bisogna rivellarsi!!!!! :)

ps:...il link? guarda adesso! ;)
Il Mari ha detto…
Hoppsss!!!
Magari qualche mia collega mi considera un stronzo!!!!
Nooooo!!! Spero proprio di non essermi mai beccato un appellativo del genere.
In compenso io ne ho incontrati tanti, ma io dico sempre che in ufficio ho il mio orticello da curare, ogni tanto mi fermo per riposarmi, alzo gli occhi e mi guardo attorno, poi torno a curare il mio orticello.
;-)
ArabaFenice ha detto…
è proprio vero che la stronzaggine è contagiosa e va estirpata subito!
Anonimo ha detto…
L'ho sempre detto che il lavoro di gruppo porta quasi sempre delle rogne...Il mio trucco per vivere meglio è girare i tacchi appena si fiuta odore di s*****i, tanto è una razza inestirpabile. Non ci sono metodi o teorie che tengano (altrimenti l'America non sarebbe la più grande potenza del mondo...)
Angie ha detto…
Mimmo..Grazie mille per il Link!!!
Onorate..appena Apple potrà ricambieremo con piacere..dalla mia postazione non mi è possibile..a presto!
;-)
Anonimo ha detto…
Lo stronzometro!!! ^o^
Lo voglio anch'io!!!
Baci Gretola
marge ha detto…
Prima di tutto grazie per il link...è un onore....
Io nella mia vita ho lavorato troppo poco per avere esperienze di "stronzi" ma sento da anni i racconti di vita da ufficio di mio marito........ho idea di acquistare questo libro per fare un bel regalo di natale!!!!!!
rob ha detto…
Il libro è bello, lo letto un mesetto fa.
Il punto è che siamo tutti un po' stronzi alla bisogna. Importante è non essere stronzi sempre, ma solo occasionali, ;-)
Ho sperimentato poi un altro fenomeno, in alcuni posti d'Italia, per esempio in Toscana prov. di Pisa, se non fai lo stronzo non ti prendono nemmeno in considerazione... è per questo che torno nel Veneto.
A me gli stronzi non piacciono: anche quando sono io a farlo dopo me ne pento subito...
Mimmo ha detto…
IlMari...non avevo dubbi che avessi l'orticello in ufficio! ;)

Arabafenice...per il bene di tutti!!

Lucia...ahahaha...illuminante l'esempio Usa! ;)

Angie...no problem! ;)

Gretola...a chi lo dici! quando sarà pronto il programma...saranno faville! :)

Suysan...anche io ho qualche amico che mi racconta sempre delle sue disavventure!!!!! ottimo cadeaux! ;)

Rob...accidenti! uno stronzo pentito! ;) dai...sei sulla buona strada!...perciò...alla larga da Pisa e dintroni! in bocca al lupo, carissimo! :)
lasposina ha detto…
Ciao mimmo, io avrei una chicca riguardo alla casa editrice che ha pubblicato questo libro proprio sul mobbing, ma per ovvie ragioni non posso divulgarla, magari in futuro...
M@rcello;-) ha detto…
geniale, un manuale antistronzo!
il problema è che non è difficile identificarli... ma affrontarli!
in ufficio a volte tira un pessima aria e nonostante non possa considerarli gente cattiva alcuni colleghi a volte fanno proprio di tutto per dimostrarsi davvero dei perfetti stronzi!!! mi fa uscire fuori di matto 'sta cosa!!!

vabbhè... io nel frattempo invece sempre sullo stesso filone vorrei segnalarti un libro regalatomi da un caro amico, un po per gioco e un po' per scherzo, qualche anno fa...

Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita di Giacobbe Giulio C.

un libro davvero illuminante che se non proprio mi ha cambiato la vita mi ha permesso di imboccare la via per un'esistenza se non altro più serena!

ciao e alla prossima,
M@;-)
Mimmo ha detto…
Lasposina...mi hai messo una curiosità addosso allucinante...mandami una mail ;)

MArcello...grazie del consiglio!!!!conoscevo già il libro che mi suggerisci. Come dire?...non c'è mai fine ai diabolici colleghi! ;)
ikla ha detto…
ciao! finalmente torno a farti visita... mi dispiace non averti fatto gli auguri x il compliBlog e spero valgano anche se sono in ritardo;)
Questo post mi è piaciuto tanto che lo userò domani con il mio studente francese, durante l'ora di conversazione.(Forse non ti avevo mai detto che insegno italiano a stranieri). Spero ti faccia piacere:)) Ti saprò dire come è andata! 1 abbraccio
Mimmo ha detto…
Ikla...a quest'ora avrai imparato tante belle cose al tuo studente! :)....poi dimmi come pronuncia..."stronzo"! ehehehehe...un abbraccio!
Anonimo ha detto…
ciao, purtroppo anche io lavoro con una stronza e più che il metodo antistronzi sto adottando un metodo per farla scappare a gambe levate.....ovvero sto diventando una perfetta stronza!!!!
Mimmo ha detto…
Anonimo...accidenti, sei stata intaccata dal virus! ;) buona lotta! e fammi sapere se ripaga bene! :)
Anonimo ha detto…
molto intiresno, grazie
Anonimo ha detto…
La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

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