“Happy Smurfday”: 50 anni di Puffi tra esoterismo e fiaba
I Puffi compiono mezzo secolo! Alzi la mano chi non conosce i celebri omini blu, ideati nel lontano 1958 dalla fervida fantasia del fumettista belga Pierre Culliford (1928-1992), detto Peyo. “Altri tre mele o poco più”, i Puffi vivono in un bosco europeo dell' età medievale, riuniti in una piccola comunità formata da 101 anime, in un villaggio con le casette a forma di fungo. Essi incarnano ciascuno una diversa inclinazione della natura umana: tra i più celebri ricordiamo Burlone, Brontolone, Forzuto, il pedante Quattrocchi ( che non perde occasione per esclamare la sua frase di rito, ovvero "che è meglio!"), l'anziano e saggio capo villaggio, Grande Puffo, e l’unica donna dagli occhioni da cerbiatto e la lunga chioma bionda, la corteggiata Puffetta (poràccia…). Tradotte in 25 lingue, arabo incluso, per un totale di 25 milioni di lettori, le storie dei Puffi risalgono a quando Peyo era autore di una famosa striscia a fumetti, “John & Solfami”, pubblicata su “Le Journal du Spirou”. Era esattamente il 23 ottobre 1958 quando i Puffi fecero la loro prima apparizione in un'avventura di John e Solfami, ma erano solo dei semplici personaggi di contorno. Ma ci volle poco perché divenissero dei veri protagonisti. Dopo alcuni mini-album, le loro storie iniziarono ad apparire come album completi. Arriva così il primo film d'animazione, “Le avventure dei Puffi” (90 minuti in bianco e nero), che risale al 1967 ma non ebbe molta fortuna. Nel 1976 fu realizzato un nuovo adattamento, “Il flauto a sei Puffi”, musicato da Michel Legrand. Il successivo trampolino di lancio fu proprio la musica, quando il cantante olandese Vader Abraham pubblicò il primo singolo dei Puffi, che ebbe un enorme successo in Belgio e Olanda per poi diffondersi in tutto il mondo. Ben presto, figurine, pelouche, giocattoli, dischi (da hit parade) e soprattutto le serie televisive li resero famosi ovunque. Ma il vero grande successo arriva solamente nel 1981 quando la tv americana Nbc comincia a trasmettere la prima seria animate prodotta dalla “Hanna & Barbera Production” (creatori di Tom & Jerry, nonché degli Antenati e dell'orso Yogi): 256 episodi che permisero di ottenere un incredibile successo continuo in una trentina di paesi e vincere molti “Emmy awards”. In Italia la serie dei Puffi è stata trasmessa inizialmente sulle reti locali nel 1981, successivamente venne acquistata da Fininvest e trasmessa nel 1982, con le storiche sigle interpretate da miss Cristina D'Avena. Ancora oggi i Puffi godono di una fama superata forse solo da quella di Topolino e Company: basti pensare che solo negli ultimi tre anni sono stati venduti qualcosa come oltre 10 milioni di copie di CD dei Puffi. Inoltre i libri, tradizionali e interattivi, le figurine e i giocattoli sono fra i più popolari al mondo: con 500 modelli per statuette, detengono anche il record mondiale. La serie televisiva viene regolarmente ripubblicata in dozzine di lingue, sia in collezione video, sia in formato CD-i, che sotto forma di libro di fiabe.
Per festeggiare e celebrare degnamente il mezzo secolo dei 99 (iniziali) omini blu, si stanno preparano grandi festeggiamenti che attraverseranno tutto il 2008 e coinvolgeranno mezzo mondo. Le novità e le iniziative sono tantissime. Prima di tutto partirà da Bruxelles la tournèe organizzata su iniziativa degli eredi di Peyo, detentori assoluti dei diritti, dal titolo “Happy Smurfday” (Smurf è il nome originario dei Puffi): un “road show” che toccherà diverse capitali, tra cui Parigi il 17 gennaio e Berlino il 21, organizzato in collaborazione con l’Unicef a cui andranno parte dei proventi dell’iniziativa. Una partenza in grande stile, con tanto di scenografie “Made in Puffolandia”: luci rigorosamente blu, video, ospiti, decine di bambini travestiti da Puffi e l'immancabile stregone cattivo Gargamella con la sua terribile gatta Birba. Tra le altre attività in programma, gli stand in 15 paesi dove i più piccini potranno scatenare la fantasia colorando dei puffi di colore bianco, giochi on line, gadget, mostre e persino la stampa a Bruxelles e in Belgio di una serie speciali di francobolli. Ma non mancano le sorprese: è in arrivo la nuova serie del cartone che, oltre ad un “restiling” del tradizionale villaggio da realizzare con il ricorso alle nuove tecnologie digitali, avrà una curiosa novità, Puffetta non sarà più la sola “femminuccia”. Pare che nei nuovi episodi ci sarà una maggiore presenza femminile. Insomma…le “quote rosa” hanno invaso anche Puffolandia. Ma la più grande novità è l’imminente annuncio della ufficiale data di uscita del nuovo film dei Puffi che si preparano così a sbarcare in pompa magna sul grande schermo, in un attesissimo lungometraggio animato in formato tridimensionale. Si mormora che la Paramount Pictures e la Nickelodeon Movies, che hanno acquistato i diritti della famosissima serie animata, stiano preparando una fantasticala versione cinematografica che sarà addirittura divisa in 3 parti, come una vera e propria trilogia. Per non farsi mancare proprio niente la casa di produzione americana ha previsto anche un cast di numerose guest star che presteranno la voce ai piccoli esserini blu: si parla di Julia Roberts, Oprah Winfrey, Robert Redford, Steve Buscemi, Kathy Bates, Reba McEntire, Thomas Hayden Churc, Jennifer Garner e John Cleese! Roba che scotta, insomma!
Ma sui personaggi tanti cari all’immaginario collettivo dei bambini (e non solo) di tutto il mondo non sono mancate delle interpretazioni ideologiche di ogni tipo genere: dalle più improbabili alle più paradossali. Come e' stato raccontato anche nell'avvio delle celebrazioni a Bruxelles, esistono alcune teorie secondo cui il villaggio dei Puffi rispecchierebbe l’ordinamento di una comunità comunista basata sulla condivisione delle risorse in cui il Grande Puffo, vestito di rosso e con la lunga barba bianca, rimanderebbe al comunismo e allo stesso Karl Marx; il nemico Gargamella, che vuole catturare i Puffi per trasformarli in oro, sarebbe invece una rappresentazione del capitalismo. Secondo una teoria più recente, invece, i Puffi sarebbero i saggi, cristiani e biancovestiti, della “Nuova Atlantide” descritta dal filosofo Francesco Bacone. Curioso e molto interessante anche il lavoro di Antonio Soro, finora noto come studioso di scintoismo, che in un curioso opuscolo dal titolo “I Puffi, la “vera” conoscenza e la massoneria” (EDES - Editrice Democratica Sarda, Sassari 2005), compie un vero e proprio tour de force per cercare di documentare la sua tesi: i Puffi in realtà sono una metafora della massoneria. Soro sostiene con fermezza che l’innocuo villaggio dei Puffi è una vera e propria loggia massonica e Gargamella è un profano che non fa parte della massoneria e cerca di carpirne i segreti. Una vera e propria “Gran Loggia dei Puffi”, dove l’iniziazione è data per sempre. I Puffi rappresenterebbe così un esoterismo massonico di natura gnostica che la massoneria moderna, imboccata la via del razionalismo, avrebbe in gran parte smarrito. Sempre secondo Soro, già i colori dei Puffi sono massonici. Il blu è il colore “pneumatico” dei figli del Dio misterioso nelle scuole gnostiche antiche mentre il loro caratteristico berretto bianco rappresenta la purezza cui lo gnostico aspira. Il Grande Puffo è “il Maestro di Loggia”, vestito con cappuccio (il “frigio”, che ritroviamo in molte divinità antiche come il Dio Mitra, a sinistra) e pantaloncini rossi, che rimandano al fuoco dello Spirito e alla simbologia del grado massonico dell’Arco Reale. Se si esclude l’unica femmina, Puffetta, i Puffi sono novantanove, come i gradi di certe massonerie esoteriche e i saggi vestiti di bianco nella “Nuova Atlantide” (1643) di Francesco Bacone (1561-1626), un’opera che esercita un’influenza notevole sui primi massoni britannici. Le case dei Puffi assomigliano a funghi, anzi a un fungo particolare, l’amanita muscaria, che può essere velenoso: ma l’iniziato massonico trasforma il veleno in elisir di rigenerazione.. Nell’interpretazione di Soro i Puffi non sono uomini, sembrano essere quelli che una vasta tradizione esoterica chiama “pre-adamiti”, esseri vissuti prima di Adamo in uno “stato edenico primordiale”. L’unica lingua con un vocabolario ‘essenziale’ per i Puffi è rappresentata dal verbo “puffare”, affermata sulla moltitudine di parlate grazie all’azione dello Spirito. Prima di Adamo, infatti, non è necessario un vocabolario completo. La Gran Loggia dei Puffi è insidiata da Gargamella: il profano vestito di nero, che per Soro è più probabile si tratti di una “toga ecclesiastica” da prete o da rabbino ortodosso anti-massonico, che cerca di entrare nel villaggio dei Puffi perché la sua tradizione non possiede più quella conoscenza capace di rinnovare l’uomo. Alla fine, il quesito di Soro sembra ricondursi ad una curiosità insita nella celebre serie dei Puffi: riuscirà Gargamella a "puffare" la massoneria? ;)
Mai come nel caso dei Puffi c’è mai stata una così forte e ricca pluralità di interpretazioni. Al confronto i misteri di Leonardo da Vinci sembrano robetta da poppanti. In ogni caso non ce alcun dubbio che i piccoli omini azzurri avranno in serbo parecchie sorprese, storie e leggende per molti anni ancora.
Ma sui personaggi tanti cari all’immaginario collettivo dei bambini (e non solo) di tutto il mondo non sono mancate delle interpretazioni ideologiche di ogni tipo genere: dalle più improbabili alle più paradossali. Come e' stato raccontato anche nell'avvio delle celebrazioni a Bruxelles, esistono alcune teorie secondo cui il villaggio dei Puffi rispecchierebbe l’ordinamento di una comunità comunista basata sulla condivisione delle risorse in cui il Grande Puffo, vestito di rosso e con la lunga barba bianca, rimanderebbe al comunismo e allo stesso Karl Marx; il nemico Gargamella, che vuole catturare i Puffi per trasformarli in oro, sarebbe invece una rappresentazione del capitalismo. Secondo una teoria più recente, invece, i Puffi sarebbero i saggi, cristiani e biancovestiti, della “Nuova Atlantide” descritta dal filosofo Francesco Bacone. Curioso e molto interessante anche il lavoro di Antonio Soro, finora noto come studioso di scintoismo, che in un curioso opuscolo dal titolo “I Puffi, la “vera” conoscenza e la massoneria” (EDES - Editrice Democratica Sarda, Sassari 2005), compie un vero e proprio tour de force per cercare di documentare la sua tesi: i Puffi in realtà sono una metafora della massoneria. Soro sostiene con fermezza che l’innocuo villaggio dei Puffi è una vera e propria loggia massonica e Gargamella è un profano che non fa parte della massoneria e cerca di carpirne i segreti. Una vera e propria “Gran Loggia dei Puffi”, dove l’iniziazione è data per sempre. I Puffi rappresenterebbe così un esoterismo massonico di natura gnostica che la massoneria moderna, imboccata la via del razionalismo, avrebbe in gran parte smarrito. Sempre secondo Soro, già i colori dei Puffi sono massonici. Il blu è il colore “pneumatico” dei figli del Dio misterioso nelle scuole gnostiche antiche mentre il loro caratteristico berretto bianco rappresenta la purezza cui lo gnostico aspira. Il Grande Puffo è “il Maestro di Loggia”, vestito con cappuccio (il “frigio”, che ritroviamo in molte divinità antiche come il Dio Mitra, a sinistra) e pantaloncini rossi, che rimandano al fuoco dello Spirito e alla simbologia del grado massonico dell’Arco Reale. Se si esclude l’unica femmina, Puffetta, i Puffi sono novantanove, come i gradi di certe massonerie esoteriche e i saggi vestiti di bianco nella “Nuova Atlantide” (1643) di Francesco Bacone (1561-1626), un’opera che esercita un’influenza notevole sui primi massoni britannici. Le case dei Puffi assomigliano a funghi, anzi a un fungo particolare, l’amanita muscaria, che può essere velenoso: ma l’iniziato massonico trasforma il veleno in elisir di rigenerazione.. Nell’interpretazione di Soro i Puffi non sono uomini, sembrano essere quelli che una vasta tradizione esoterica chiama “pre-adamiti”, esseri vissuti prima di Adamo in uno “stato edenico primordiale”. L’unica lingua con un vocabolario ‘essenziale’ per i Puffi è rappresentata dal verbo “puffare”, affermata sulla moltitudine di parlate grazie all’azione dello Spirito. Prima di Adamo, infatti, non è necessario un vocabolario completo. La Gran Loggia dei Puffi è insidiata da Gargamella: il profano vestito di nero, che per Soro è più probabile si tratti di una “toga ecclesiastica” da prete o da rabbino ortodosso anti-massonico, che cerca di entrare nel villaggio dei Puffi perché la sua tradizione non possiede più quella conoscenza capace di rinnovare l’uomo. Alla fine, il quesito di Soro sembra ricondursi ad una curiosità insita nella celebre serie dei Puffi: riuscirà Gargamella a "puffare" la massoneria? ;)
Mai come nel caso dei Puffi c’è mai stata una così forte e ricca pluralità di interpretazioni. Al confronto i misteri di Leonardo da Vinci sembrano robetta da poppanti. In ogni caso non ce alcun dubbio che i piccoli omini azzurri avranno in serbo parecchie sorprese, storie e leggende per molti anni ancora.
Per adesso è d’obbligo un sentito: “Auguri, Puffi”!
"John e Solfami", la storica sigla:
Cristina D'Avena, "La canzone dei Puffi":
Commenti
tutte ste cose sui puffi non lo puffavo proprio. grazie mimmo per quest'inondazione di notizie su di loro. la versione di grande puffo karl marx e il villagio utopia comunista mi piace tanto come una torta di puffragole. ovviamente IO ODIO GARGAMELLA
... ma ti rendi conto di cosa comporti tutto questo?!
ciao e alla prossima puffata,
M@;-)
:-/
Io adoravo i Puffi. Le interpretazioni sul simbolismo sono molto interessanti, però io lascerei quel cartone animato così com'è... senza dietrologia. Io interpreto tutto, ma i Puffi no... rimangano quel che sono, ci piacciono così!!!
Meno male che arriverà un'altra puffa ad aiutare quella (come hai giustamente detto tu interpretando il pensiero di molti)poraccia di Puffetta. Se non ricordo male nella serie animata, tra i piccoli puffi creati da Gargamella ed adottati dal villaggio c'è anche una puffina no?! Sarà lei che è cresciuta?!
Altro tormentone era quello di brontolone, chissà se avrà mai detto "Io odio la massonerìa!"...
Ciao Mimmo, un saluto puffoso.
Comunque mi stanno simpatici e preferisco cento puntate dei Puffi piuttosto che tanti cartoni di oggi.
Ma sai qual'è la cosa tragica? In vita mia non ho mai sentito il gelato al gusto di puffo! Sono davvero una pazza!!!
^_________-
Bacioni
ma cristina d'avena...te prego!!!
In effetti mi sono sempre chiesta che cosa ci facesse la Puffetta in mezzo a tanti puffi... ;)
Stellastale...i pupazzetti kinder li vigliamo citare???? un must per collezionisti! :)
Marcello...sapevo della genesi di Puffetta...il male guastatore diventato...bene! :)
Grissino...era inevitabile esserlo! :)
Suysan...un invasione blu!!! :)
Daniela...dimostra come i Puffi siano diventati parte integrante del costume mondiale! ;)
D...esatto! Se non erro si chiama Bontina e fa parte di un gruppo di puffi bambini. Puffetta avrà tirato un sopsiro di sollievo...ma è durato poco! :)))
Sara...io non ho mai avuto il coraggio di assaggiarlo...mi metteva ansia! Che ingredienti useranno???? ;)
Janas...povera Cristinaaa! che t'ha fatto??? :))
Mariarita...credo che Brontolone sia il più...amto! :)
Anna...diciamo che spesso viene fuori il sociologo che è in me! ;)
Miky...ihihih, VERO! e prepariamoci al gran ritorno!
Kniendich...è quella più veritiera! ;)
Quelli del disegno sono Johan e Pirlouit, dove hai puffato Solfami?
la mia socia, della fortezza della scienze, scrive spesso dei puffi.:-)
Arabafenice...fortezzadellescienze lo leggo molto spesso! ;)
ho fretta passo dopo e rileggo tutto + i video...:)
JAnas...oddio! Sfogati su...che ti ha fatto stà MEGERA???!!! ;)
E poi ho scoperto che gargamella è più basso di un essere umano comune...Ammazza che commento profondo eh?:-))))