Le origini della "CASTA"

La politica italiana ultimamente si sta interrogando sul sempre più diffuso senso di disaffezione e di allentamento da parte dei cittadini. Una sorta di cancro che stà attaccando le fondamenta delle POLTRONE di TUTTI i nostri preoccupati Dipendenti.

L'attuale crisi politica è stata già da più parti paragonata al periodo di Tangentopoli, quando il sistema politico zompò e si passò dalla prima alla seconda repubblica. Esattamente quattordici anni fa, era il 1993 quando il popolo italiano, stufo, annoiato, derubato e sopratutto incazzato, di destra di centro e di sinistra, sentenziò con una condanna inappellabile il decadimento, il fallimento globale della politica italiana.

Una punizione all’intero sistema partitico che si riflesse con un forte astensionismo nei successivi appuntamenti elettorali. Il quadriennio che va dal ’92 al ’96 si chiude lasciandosi, così, alle spalle gli anni di Mani Pulite, della P2, dell’attacco di Cosa Nostra allo stato, del ricordo dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino…e di altri valorosi.


Dopo un periodo di transizione, con governi tecnici, legislature di durata limitata e cambiamenti degli assetti partitici dovuti al sistema elettorale, il secondo governo Berlusconi, dal 2001 al 2005, sarà il primo governo nella storia della Repubblica a durare 5 anni.

Ma negli ultimi anni si è assistito ad un rinnovato mutamento del rapporto tra politica e affari, con alcune questioni percepite significativamente dalla popolazione e salite agli onori di cronaca, come la posizione in conflitto di interesse dell’allora Premier Silvio Berlusconi, capo di governo ed imprenditore al tempo stesso o lo scandalo che travolse nel 2005 l’allora governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio, in merito ad alcune losche vicende del mondo bancario.

Ma forse converrebbe guardare più indietro, proprio agli anni Ottanta, all'inizio di una fase irreversibile ed incontrollabile della vita partitica italiana.
Fu allora, probabilmente, che quei poteri forti di cui oggi tutti avvertono il fiato sul collo, cominciarono ad accarezzare l'idea di poter "prendere" tutto il potere" nella nostra società.
Gli anni Ottanta furono gli anni della disillusione politica, anni in cui si affermò il principio che quello capitalista fosse il migliore dei mondi possibili e furono poste le premesse perché la "questione morale", lungi dall'essere superata con Tangentopoli, bloccasse come una ganascia il sistema politico italiano.

Insomma, è indubbio che la politica in generale ha fatto pochi passi avanti verso una maggiore eticità e responsabilità. Se da un lato, il governo Berlusconi, ha avuto personaggi con scarso senso istituzionale o alle prime armi, dall’altro, l’ultimo governo Prodi, non ha fatto meglio, aumentando il numero delle poltrone, con pochissime donne, e con le solite facce.

Solo dando una occhiata al numero di ministri dei passati governi italiani possiamo fare delle tristi considerazioni: dal 1983 al 2006 la media totale di ministri in italia è stata di circa 30 unità!
A confronto con altri paesi europei, tralasciando i rispettivi sistemi elettorali, Germania e Spagna contano sedici ministri; in Francia con la presidenza di Nicolas Sarkozy sono quattordici, di cui 7 uomini e 7 donne; la Svezia conta ventidue dicasteri in totale. Inoltre, gli incarichi e consulenze esterne sono limitati, e ragionevoli sono anche i compensi.
Valutando sempre globalmente, non dimentichiamo le indennità dei parlamentari, tra le più alte in Europa, e la possibilità di ottenere una pensione dopo un paio d’anni di mandato.

Aspettiamo tutti delle risposte da questo governo, in tema di sprechi e privilegi della casta politica...come l'omonimo libro, "La casta-Così i politici italiani sono diventati intoccabili" di Sergio Rizzo e Gianantonio Stella, che ha suscitato notevoli polemiche e, come accade in questi casi, ha avuto grande successo e stà spopolando in libreria.

Gli avvenimenti dell'ultima settimana sono la risposta: politici che si lamentano per l'assenza del gelato nella buvette del Senato, politici che si fingono malati per superare i blocchi stradali a bordo di un' ambulanza, politici che chiedono a gran voce il diritto alla privacy per impedire ai cittadini di sapere quali sono i loro loschi affari. Eh sì, quando si tratta di difendere i loro interessi e i loro privilegi i nostri politici marciano compatti, non c'è destra o sinistra che tenga, quando invece si parla dei problemi degli italiani si dividono il più che possono per proteggere il loro preziosissimo bacino elettorale, fonte dei loro privilegi di casta.

Sarebbe un bel segnale se il Parlamento adottasse dei provvedimenti per dimezzare le indennità ed eliminare, ad esempio, le “pensioni d'oro”.
In merito vi segnalo una petizione, ovviamente politicizzata ma pur sempre onesta nel suo intento, che cerca di portare avanti delle richieste riguardanti l'abolizione di alcuni privilegi assurdi del mondo politico.

Se volete firmare, questo il link: http://www.idvgiovani.it/petizione/




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