Lady Diana Spencer: la "Santa Mediatica"?

Londra l'ha commemorata con una messa solenne, così come il resto dell’Europa che ha avuto come “rappresentante ufficiosa” la città Parigi grazie a tutte quelle decine di mazzi di fiori, foto e messaggi, deposti vicino al tunnel dell'Alma, dove si consumò la tragedia in quella fatale notte del 1997, esattamente dieci anni fà.
Per costruire una memoria ci vuole stoffa…e Lady Diana Spencer ce l'aveva. Riuscì a tessere e costruire il suo personaggio provocando quella confusione tra pubblico e privato che piace moltissimo alla gente comune. Ma la sua, forse, è stata una “costruzione” dettata più per istinto di sopravvivenza che per calcolato ragionamento.

La “saga mediatica” di Lady D ha fatto vivere al mondo prima le suggestioni di un castello incantato e di una principessa delle favole impalpabile e felice, poi si trasforma in quella che sarà ricordata “la principessa triste”, che non nascondeva i suoi conflitti, le ansie e i problemi con la Royal Family ma, anzi, li divulgava, diventando in poco tempo il personaggio da copertina più richiesto. Questa abilità nello strumentalizzare i media, però, le si è poi rivoltata contro e l’altissimo prezzo che si paga manipolando l'informazione lo provò tragicamente sulla propria pelle.

La sua saga mediatica inizia col matrimonio che consacra Diana Frances Mountbatten-Windsor Spencer (nata il 1° luglio 1961) come Sua Altezza Reale Principessa di Galles e futura Regina d'Inghilterra. Si celebra il 29 luglio 1981 nella cattedrale di St. Paul ed è un evento mediatico trasmesso in diretta televisiva in tutto il mondo e seguito da 800 milioni di spettatori.
Alle nozze sono invitati sovrani, capi di stato e il jet internazionale; lungo il percorso della carrozza reale si accalcano, pare, quasi due milioni di persone. I record si sprecano: 100 chili, il peso della torta; 300 milioni di lire solo per gli addobbi floreali, 125 miliardi di lire il costo complessivo.

Nascono i figli, William (William, Arthur Philip Louis Mountbatten-Windsor), il 21 giugno 1982, ed Henry (Henry Charles Albert David Mountbatten-Windsor), il 15 settembre 1984. Ma ben presto sulle cronache rosa le immagini della famigliola felice sono rimpiazzate da voci sempre più insistenti e pettegole di crisi. Un periodo che si scoprirà travagliato da episodi di anoressia e bulimia e persino da alcuni tentativi di suicidio, oltre che da una serie imprecisata di amanti e flirt, presunti e autodenunciati. Tutti, forse, in risposta alla infinita relazione di Carlo con Camilla mai del tutto abbandonata, denunciata da Diana in una storica pubblica intervista nel 1995, che fu considerata, giustamente, come un atto di guerra nei confronti della famiglia reale e della regina in particolare.
La Diana che apparve in televisione era un soggetto assolutamente umano, sincero, che parlava tanto dei propri bisogni, quanto delle proprie debolezze.
Nel dicembre 1992 viene annunciata ufficialmente la separazione tra i due coniugi reali cui segue, nel 1996, il divorzio.

Negli anni del matrimonio, prima insieme a Carlo, poi da sola, Diana intraprende una serie di viaggi ufficiali e non, in Germania, Stati Uniti, Pakistan, Svizzera, Ungheria, Egitto, Belgio, Francia, Sud Africa, Zimbawe e in Nepal. Inizia anche le sue attività benefiche che la renderanno ben presto un’icona popolare, prestando il suo volto e la sua fama alle campagne anti Aids e per il bando alle mine antiuomo. Celebre e assai immortalata è la sua passeggiata in un campo minato nell’ex Jugoslavia.

Arriviamo al 31 agosto 1997, mentre Diana sta cercando di sfuggire ai paparazzi insieme al suo ultimo fidanzato, il miliardario di origine egiziana noto alle cronache mondane come Dodi e figlio di Mohammed Al-Fayed (proprietario dei famosi magazzini "Harrods" londinesi), e rimane vittima con lui di un misterioso incidente automobilistico sotto la galleria "de l'Alma" a Parigi. La Mercedes guidata dall'autista va a sbattere sul tredicesimo pilastro della galleria. L'autista, Henry Paul, muore nell'incidente; l'altro testimone sopravvissuto, il fotografo James Andanson viene trovato morto suicida tre anni dopo in un bosco.
L’epopea mediatica si conclude, a questo punto, con un altro evento mediatico: un funerale tale da oscurare persino la scomparsa, negli stessi giorni, di Madre Teresa di Calcutta.

Il corpo della compianta principessa viene sepolto in un minuscolo isolotto al centro di un laghetto ovale nel parco della magione di famiglia Spencer. Dove è ancora oggi oggetto di un quotidiano pellegrinaggio di ammiratori e curiosi.
Sulla morte di Diana è stato fatto ogni genere di ipotesi e periodicamente ne spuntano di nuove. Ma questo è un altro capitolo.

La storia di Diana sembra, in fondo, una storia antica, fatta di storie di principi e principesse, morte, uccise, svanite. Quelle storie che appartengono da sempre al mondo delle favole.
Ma dopotutto Lady D è riuscita, contemporaneamente, ad incarnare anche il sogno di una donna che con lei è mamma, moglie e focolare della famiglia, con tutto ciò che la vita quotidiana porta con sé. Cosi come la sua umanità e i suoi sguardi affettuosi, nei confronti di chiunque fosse bisognoso d'affetto, che hanno conquistato il mondo. Un sorriso che sarà l'indimenticabile ricordo della "Principessa del popolo" e si contrapporrà (quasi come fosse stata una terapia di quando era ancora in vita) a quello di “Principessa triste”.

Diana rivive, così, nella memoria, nei gadget, nei concerti, nelle fotografie e nei filmati d’epoca. Si è visto lungo le strade cittadine, con un trasporto simile a quello della folla del 1997 accompagnò, nel silenzio, il carro funebre. La celebrazione ufficiale londinese finisce all’una e mezzo. Senza il suono del Big Ben. Poi, come accade da dieci anni, il popolo è tornato a parlare, a scrivere e a pregare per Diana Spencer.

Interessantissima l'analisi della brava giornalista e scrittrice Natalia Aspesi, che, paragonando la scomparsa di Madre Teresa di Calcutta a quella di Diana (spesso oltraggiata e criticata in vita), con la sua fine abbagliante e romanzesca, veniva, secondo la giornalista, santificata anch'essa ma nella più laica delle devozioni: la santa dei media.






Commenti

Franca ha detto…
L'affetto che ancora l'accompagna dopo dieci anni è sintomo di quanto questa figura abbia fatto breccia nel cuore degli 9nglesi, secondo me soprattutto per due fattori:
- l'aver dovuto sopportare il marito e la sua squallida storia con l'amante per tutto il suo matrimonio
- il suo impegno umanitario nell'ultima parte della sua vita
Nadia ha detto…
Trovo giusto che lady Diana venga ricordata per tutto quello che fatto.
Trovo un pò esagerato che si vada a scavare a fondo nella sua vita privata... tutti questi scoop...mahh
Ciao Mimmo ... bravo reporter ... sei proprio dotato :-)
patty ha detto…
sì vero,anche x me è giusto che venga celebrata x tutto quello che ha fatto,soprattutto dal punto di vista umanitario..xò tutto questo parlarne ossessivo,10 anni di servizi,inchieste e interviste SEMPRE UGUALI che raccontano sempre la stessa storia trita e ritrita è 1po eccessivo..tanto om'è andata veramente non si saprà mai..e tutto quello che c'era da dire è stato ampiamente detto direi..
Ross ha detto…
Mi ricordo che il paragone fra Lady Diana e Madre Teresa di Calcutta mi aveva profondamente colpito. In negativo.
Senza dubbio la principessa nella sua opera di beneficenza si è distinta più di altri personaggi in vista, ma io continuo a pensare che sia troppo facile aiutare quando i soldi non si sa dove buttarli. Madre Teresa quello che ha fatto l'ha fatto non avendo niente. L'ha costruito dal nulla, con la sola forza di volontà e l'amore per le persone. Sinceramente, non mi pare di aver mai visto Lady D. dividere il suo pasto con un uomo che muore di lebbra. Quindi, l'appellativo "santa dei media" non mi pare molto appropriato.
Detto questo, mi dispiace per la fine che ha fatto, per i suoi figli, per chi le voleva bene e per tutte le storie che sono state ricamate attorno alla sua persona. Principesse o no, i morti vanno lasciati in pace.

Buona settimana.
Mimmo ha detto…
Franca...esatto! i due elementi fondamentali che elenchi sono alla base della enorme popolarità di Lady D. Non c'è alcun dubbio. L'empatia è quasi automatica.

Orchideablu...grazie bella!!!! ;) scavare a fondo nella vita di Diana ha permesso, in fondo, di far crescere sempre più la sua popolarità.

Patty...hai ragione. Da 10 anni si parla sempre della stessa identica cosa. Ma sappiamo che ci stanno campando TANTE persone sulla vicenda......è forse una forma di "altruismo"? ;)

Ross...la tua analisi non fa una piega. Ma, perdonami, il paragone sta solo nell'aver etichettato "santa" Lady D...ma sono nel senso di martire dei media! Una "paladina" che ha dato tutta la sua vita in pasto ai media, in una sorta di rapporto di odio-amore. proprio per questo parlo ironicamente di santa ... "mediatica". ;)
Piggio ha detto…
Non capisco perchè siano tutti così appassionati.
Era una donna interessante ma non così tanto a mio avviso.
Anonimo ha detto…
Mi manca molto. Non so perchè, ma sento che è stata una donna molto forte: vorrei aver imparato da lei.
pOpale ha detto…
Una donna fortunata nella sfortuna. Sicuramente una donna interessante ma i media continuano a sfruttare l'immagine di una donna che forse voleva essere lasciata in pace.
Cilions ha detto…
Come Madre Teresa? NON ESAGERIAMO...

...ma soprattutto credo sia il caso di smettere di "mangiarci" su...
Credo si sia vista costretta a vivere una vita che, in parte, non voleva.

Il modo ed il momento in cui è morta hanno ovviamente scatenato il mito.

Resta una figura di donna sofferente, enigmatica che forse solo pochissimi hanno veramente conosciuto nel suo intimo.

Aggiungo che troppi ora ci stanno speculando sulla sua morte da troppo tempo ormai.
Kniendich ha detto…
La storia di Lady Di, è stata la più grande alleata della popolarità della principessa stessa... Diana ha subito gli eventi della sua vita e la compassione della gente, corroborata dall'azione lucrosa dei media, le ha dato risonanza planetaria. Concordo assolutamente con la tesi dell'omicidio e questo mi fa affezionare a Lady Di più di quanto io stesso non avrei mai creduto....ma da quì ad eleggerla santa mi sa che ce ne corre...molta gente normale ha sofferto ed è morta subendo gli eventi della vita ma tutt'ora resta obliata da tutto e da tutti. Madre Teresa è stata sua alleata nel condividere il concetto che la fama e la popolarità possono in qualche modo porre l'accento sui grandi temi umani, ma Madre Teresa diventerà santa perchè questo era il suo "mestiere"...poi se i media eleggeranno Diana come santa, ben venga l'ennesimo tentativo di lucrare sulle sfortune altrui. Non dimentichiamo che il vero santo mediatico per eccellenza resta e sarà sempre Papa Giovanni Paolo II°.... con tutti i suoi pro e contro...
Nikita ha detto…
Grazie Mimmo per la tua visita che ricambio volentieri. Se ti va di tornare a trovarmi il blog Cuba è pressochè completo.

cubalibrenikita.blogspot.com grazie

Nikita
Mimmo ha detto…
Piggio...non si basa sull'interesse la popolarità di Diana..ma sulla sua capacità di aver catalizzato i media! volente o dolente! ;)

Tanyaaa...ci sono donne che hanno veramente cambiato il mondo e che puoi anche prendere come esempio di vita.

Popale...Diana ha pagato caro il fatto di usare i media stessi per svincolarsi dalla rete che le legava stretta.

Cilions...nessun paragone con Mdre Teresa!!! ben lungi dal farlo...era solo una provocazione. ;)

Daniele...non posso che essere d'accordo con te.

Kniendich...leggi la mia risposta a Cilions ;) si parlava di santa mediatica...ma laicissima! ;)

Nikita...benevenuta a te! passerò a trovarti prestissimo! :) un abbraccio!
Anonimo ha detto…
Ciao. Ricordo quando appresi della sua morte come fosse ieri e a quanto pare non sono la sola a ricordare ancora quei momenti. Quando ho visto le immagini della Messa in suo onore con tanti personaggi della sua famiglia (tranne i figli ovvio) e altri in vista che l'hanno criticata, umiliata e forse uccisa ho spento. Quanta ipocrisia. Era una persona che soffriva e la sua morte � stata il tragico epilogo di un'esistenza infelice.
Bacione
Anonimo ha detto…
secondo me dovrebbero finalemte arrivare con la notizia che e' saltata fuori la verita sulla morte di dodi e diana che sono stati i ser vizi sergeti britannici di sua maesta' la regina che hanno ucciso alfaye e lady d se c'e' giustiza i reali inglesi devono pagare per il male che hanno fatto a loro
mi rivolgo ai reali inglesi vergongatevi voi l'avete assasinata spero che paghiate per il male che le avete fatto
siete dei mostri spero che arrvii questo messaggio al palazzo reale di londra.
reali windosor nascondetevi che e' megli fack you come diete voi in inglese batardi
Anonimo ha detto…
Sono felice di poter dire la mia sulla principessa.
MI chiamo Rossella Marcenaro e sono l'autrice del libro a lei dedicato"Diana diario di una principessa" uscito con Mondadori alcuni anni fa.
NOn sto ad elencarvi quindi quanto io sia legata a Lady D e quanto lei abbia inciso il corso della mia vita.
Ho sempre pensato che fosse una donna evidentemente molto fragile ma che al contempo riusciva ad essere molto forte e determinata.
La sua fragilità le scaturiva da un'infanzia difficile vissuta all'ombra di tate e domestiche e mendicando un affetto che certo la sua famiglia non le aveva mai donato.
Sperava nel matrimonio di poter amare suo marito con tutto il cuore e posso dirvi che veramente ne era innamorata. Ma anche Carlo la privò di quell'amore che lei tanto agoniava.
Ma ecco la forza di Diana: riuscì a vincere una malattia nervosa che si chiama bulimia, rialzò la testa e decise di dedicarsi agli altri.Sapeva che la sua forza era... donare tutto quell'amore che lei non aveva ricevuto. Un paradosso certamente. Ma più donava più riceveva al centuplo.
I misteri della morte sono racchiusi nella sua bara in quella bucolica tenuta nel Northamptonshire dove nell'avita residenza di famiglia lei riposa.
Là regna solo un senso di pace e nulla ricorda la morte,sembra proprio cxhe lo spirito di Diana aleggi e ti rassereni.
Di questo o ra sono certa: lei è finalmente serena e la sua vita è stata una testimonianza di un bene vissuto con abnegazione e convinzione.
L'eredità più bella che ha lasciato al nostro cuore
con simpatia
Rossella Marcenaro

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