“Bee Movie”: il punto di vista delle api
Latina. Cinema “Giacomini” sala 3. Immaginate il mio stupore quando entro in questa piccola saletta (da poco ristrutturata) e mi ritrovo avvolto dai suoi nuovi colori: giallo e nero! Perfettamente in tema col film che andrò a vedere di lì a poco.
Arrivato da qualche week end nelle sale europee, “Bee Movie” è infatti il nuovo lungometraggio d’animazione targato Dreamworks Animation, che arriva trionfalmente dagli U.S.A. dove ha sbancato i botteghini. Diretto da Steve Hickner (già ne “Il principe d'Egitto”) e dal debuttante Simon J. Smith, ha visto impegnato in prima linea Jerry Seinfeld, protagonista della sit-com “Seinfeld” e qui in veste di autore (sua l'idea originale del film), interprete (presta la voce al protagonista Berry nella versione americana) e produttore. L'intera pellicola esibisce parecchi "cavalli di battaglia" del comico e non solo: dall’altra parte dell'oceano hanno definito come “magistrali” le interpretazioni delle varie star hollywoodiane, dai dialoghi brillanti di Seinfeld a quelli sarcastici di Renee Zellweger. Naturalmente il doppiaggio italiano, tradotto e importato, non ci permette di cogliere tutto questo “show. Ma poco male, il mondo a strisce gialle e nere di “Bee Movie” è anche altro.
Questo nuovo lavoro di computer grafica sembra, negli intenti, ripercorrere i precedenti passi da gigante ottenuti con i risultati grafici di “Z la Formica” e la trilogia di “Shrek”. Proprio come in “Z la Formica” viene ripreso il dialogo con gli insetti, ma questa volta ci troviamo a tu per tu con il laborioso mondo delle api e la loro capillare organizzazione lavorativa che ha come fine la creazione di un unico dolcissimo prodotto: il miele!
Arrivato da qualche week end nelle sale europee, “Bee Movie” è infatti il nuovo lungometraggio d’animazione targato Dreamworks Animation, che arriva trionfalmente dagli U.S.A. dove ha sbancato i botteghini. Diretto da Steve Hickner (già ne “Il principe d'Egitto”) e dal debuttante Simon J. Smith, ha visto impegnato in prima linea Jerry Seinfeld, protagonista della sit-com “Seinfeld” e qui in veste di autore (sua l'idea originale del film), interprete (presta la voce al protagonista Berry nella versione americana) e produttore. L'intera pellicola esibisce parecchi "cavalli di battaglia" del comico e non solo: dall’altra parte dell'oceano hanno definito come “magistrali” le interpretazioni delle varie star hollywoodiane, dai dialoghi brillanti di Seinfeld a quelli sarcastici di Renee Zellweger. Naturalmente il doppiaggio italiano, tradotto e importato, non ci permette di cogliere tutto questo “show. Ma poco male, il mondo a strisce gialle e nere di “Bee Movie” è anche altro.
Questo nuovo lavoro di computer grafica sembra, negli intenti, ripercorrere i precedenti passi da gigante ottenuti con i risultati grafici di “Z la Formica” e la trilogia di “Shrek”. Proprio come in “Z la Formica” viene ripreso il dialogo con gli insetti, ma questa volta ci troviamo a tu per tu con il laborioso mondo delle api e la loro capillare organizzazione lavorativa che ha come fine la creazione di un unico dolcissimo prodotto: il miele!
Cominciamo dalla sceneggiatura che scorre via abbastanza fluida anche se ben infarcita dei cliché tipici utilizzati per raccontare la storia del “percorso di formazione”, molte volte utilizzato dal genere animato. La trama è ricca di spunti ma molto semplice: Barry Benson è una giovane ape fresca di laurea, pronta ad essere immessa nel vorticoso mondo del lavoro dell’alveare. Come nel modo umano, è perciò subito posto davanti alla scelta della sua vita, di fronte al tentativo alienante di renderlo “macchina”. Come tutti i giovani, è molto incerto e si fa domande sul proprio futuro: proprio non riesce a immaginarsi costretto per tutta la vita a svolgere lo stesso identico lavoro, cioè produrre il miele, sia pure con la scelta tra 3000 tipi di impieghi nella “Honex”, la mega fabbrica produttrice di ottimo miele. L’alveare casa/fabbrica porta il giovane apino a voler evadere e uscire dagli schemi, con ovvia avversione da parte dei genitori che lo vorrebbero con un lavoro fisso. Ma Barry, dal temperamento forte e volitivo, vuole assolutamente conoscere la realtà del mondo fuori dall’alveare e decide così di avventurarsi per le strade di Manhattan. L’impatto con il mondo degli umani gli riserva inesauribili sorprese: incontra un’adorabile fiorista newyorkese, la dolce Vanessa, che lo indurrà a rompere la regola numero uno del mondo degli insetti, ovvero mai parlare con gli esseri umani!.
Barry, scandalizzato, scopre inoltre che il miele, frutto del duro e quotidiano lavoro delle api, fa parte degli elementi nutritivi degli umani che se ne appropriano e lo vendono impunemente. Decide così, con l’aiuto di Vanessa, di condurre una causa contro l’utilizzo improprio dell’uso del miele da parte della popolazione umana, rivendicandone la proprietà al mondo delle api. Da qui nasceranno una serie di circostanze che porteranno ad un quasi un disastro ambientale. Il finale, scontatissimo, ve lo lascio immaginare.
I temi della scelta individuale e della solidarietà al prossimo trovano ampio spazio in una storia in cui è il gesto del singolo a cambiare gli eventi, un inno alla responsabilità dedicato alle nuove generazioni, sia di genitori sia di figli. Tematiche che coinvolgono più il mondo degli adolescenti che dei bambini anche se effettivamente in “Bee Movie” vengono trattati con sorprendente semplicità e naturalezza. Interessantissimo è l’incontro-confronto tra diversità e quindi il relativo parallelismo ricreato tra il mondo delle api con quello degli umani, gli alveari e la città, tra il lavoro umano e il lavoro animale, la catena di montaggio delle api lavoratrici che lavorano indefesse per il massimo nella produzione, il fatto che anche “gli insetti” sono soggetti al gioco dei sentimenti nell’incontro con l’alterità (umana), su come ognuno di noi, anche se in piccola parte, svolga un ruolo fondamentale, e come ognuno di noi, per piccolo che sia, possa cambiare il mondo se davvero lo vuole. Garbata anche la morale ecologista, che accenna ai danni all'ecosistema.
Tra le gags risultano riuscite quella della corsa sul parabrezza, i cammei di
Sting e Ray Liotta e la partita a tennis. Presenti anche alcune simpatiche citazioni cinefile. Nel complesso divertimento appena mediocre e una sceneggiatura senza mordente e scontatina.Una nota di merito va alla bella grafica impeccabile e sempre più realistica che rende “Bee Movie” un film brioso e super colorato. Il manto delle piccole api è definito nei minimi dettagli, così come ogni più piccolo dettaglio del mondo naturale e i vivaci colori sfumati dei fiori e del cielo che affascinano l'occhio dello spettatore, accompagnandolo per quasi un'ora e mezza in un luogo fantastico in cui api parlanti si muovono operose in buffi alveari tecnologicamente avanzati. Ma devo ammettere che siamo comunque molto lontani dalla morbidezza dei tratti dell'animazione che ci hanno regalato i geni di Disney-Pixar col capolavoro “Ratatouille”!I temi della scelta individuale e della solidarietà al prossimo trovano ampio spazio in una storia in cui è il gesto del singolo a cambiare gli eventi, un inno alla responsabilità dedicato alle nuove generazioni, sia di genitori sia di figli. Tematiche che coinvolgono più il mondo degli adolescenti che dei bambini anche se effettivamente in “Bee Movie” vengono trattati con sorprendente semplicità e naturalezza. Interessantissimo è l’incontro-confronto tra diversità e quindi il relativo parallelismo ricreato tra il mondo delle api con quello degli umani, gli alveari e la città, tra il lavoro umano e il lavoro animale, la catena di montaggio delle api lavoratrici che lavorano indefesse per il massimo nella produzione, il fatto che anche “gli insetti” sono soggetti al gioco dei sentimenti nell’incontro con l’alterità (umana), su come ognuno di noi, anche se in piccola parte, svolga un ruolo fondamentale, e come ognuno di noi, per piccolo che sia, possa cambiare il mondo se davvero lo vuole. Garbata anche la morale ecologista, che accenna ai danni all'ecosistema.
Tra le gags risultano riuscite quella della corsa sul parabrezza, i cammei di
Se pensavate che il mondo delle api non vi avrebbe più entusiasmato dopo le avventure dell'Ape Maia…avete più o meno ragione! ;) Ma tutto sommato questa animazione "dal punto di vista delle api" è da vedere prossimamente, magari quando uscirà a noleggio.
Il mio voto: 6
Commenti
andrò a vederlo!!!!
cmq grazie x essere passato da me....
verrò spesso a leggerti bel blog...ciao
P.S. Non per essere pignola, ma verso la fine ti è sfuggito un "cinofile" al posto di "cinefile"! :D
Ross...bzzzzzzzzzzzzzzz...non me ne ero accorto. Rimediato! Grazie sorella pungigliosa! ;)
Ora, però, aspetto con ansia che esca Alvin Superstar. Mi raccomado, se lo vedi fanne la recensione, che sono curiosa!:)
Bacioni
grazie per essere passato da me, se vuoi partecipa anche al nuovo sondaggio!
tommi - www.bloginternazionale.com
Tommi...benvenuto! Certo che parteciperò... ;)
Ciao Mimmo e Buon 2008!!!
Per quelli della mia età, Apemaia forever.
Ciao
Ora ti saluto che ho da lavorare!!
Buona giornata
Virgilio...eheheheh...non aspettavate altro! ;)
JAnas...che onore averLa nel mio umilissimo blog a cavallo della sua scopa ;) benvenuta!
Pino...io invece cerco sempre di non fare paragoni prima o durante la visione di un film. Anche perche ogni pellicola ha un suo personale stile, trama e modo di fluire. Diciamo che a livello di"computer grafica" invece si può avanzare qualche paragone. tutto qua! Buona visione! ;)
Lone Wolf...a cosa????? Se ti ispira guardalo pure... ;)
CRis...un salutone a te, cara Cris! poi fammi sapere che ne pensi tu. ;)
Ogni spesa va ben ponderata.
Periodo difficile.
;P
buon inizio settimana
IlSondaggio...già fatto! :) benvenuto!
Giovanna...allora lascia perdere! ;)