“Lars e una ragazza tutta sua”: la forza di una bambola!
Giunto nelle sale europee da qualche settimana, “Lars e una ragazza tutta sua” è l’opera seconda dell’australiano Craig Gillespie, uno dei registi pubblicitari statunitensi più accreditati e premiati del panorama attuale. La pellicola ha vinto, meritatamente, il premio del pubblico all’ultimo “Torino Film Festival”, colpendo positivamente anche la critica grazie all’emozione fresca, sincera e continua che riesce a donare la sua visione. Questa deliziosa commedia indipendente americana possiede infatti tutte le carte in regola per essere pienamente apprezzata: ha una sceneggiatura che presenta dialoghi ben scritti, una serie di gag ben piazzate e una sensazione di leggerezza dovuta non per mancanza di idee ma grazie all’ottimo ritmo della sceneggiatura stessa.
Tutto il film ruota intorno alla storia del suo protagonista, Lars Lindstrom, un 27enne sociofobico timidissimo, candido e fragile che schiva le relazioni con le persone, forse a causa di una società che l'ha portato a temere i legami profondi e ad evitare, ignorandone l'importanza, le delusioni. Lars è così in preda ad una vita solitaria e abitudinaria segnata solamente dal binomio lavoro-casa. Una strana casa, in realtà, visto che il giovane vive nel grigio garage oltre il cortile, poiché ha ceduto la casa ereditata dai genitori al fratello maggiore Gus e a sua moglie Karin, in attesa del primo figlio.
Le sue vicende avvengono in un piccolo e caratteristico paesino del nord, nel Wisconsin, ammantato tra le sue nevi perenni in una soave cornice invernale. Un inverno come tanti, che trascorre nella tranquilla comunità, dove tutti si conoscono, si riuniscono in chiesa e si divertono alle feste.
Almeno fino a quando Lars si presenta a casa del fratello e della cognata incinta con la sua prima ragazza, Bianca, dichiarando di averla conosciuta tramite Internet. Bianca è effettivamente una bellissima mora disabile, costretta sulla sua sedia a rotelle. Tutto normale…se non fosse che la ragazza in realtà è una bambola dalle fattezze umane, a grandezza naturale e “anatomicamente perfetta”, ordinata via Internet. A questo punto, esterrefatti e totalmente inconsapevoli sul da farsi, fratello e cognata decidono di portare Lars dalla placida dottoressa e psichiatra Dagmar (Patricia Clarkson, bravissima!), che spiega loro che è meglio assecondarlo, visto che è un tipo anaffettivo e forse affetto anche da “afefobia”, cioè ha il terrore di toccare oggetti e persone. Così, la famiglia e a breve l'intero villaggio, finiranno per assecondare Lars nella sua “follia”, trattando la bella Bianca come una ragazza reale, accettandola a tavola, dalla parrucchiera, ad una festa e persino in chiesa! Tutti si renderanno conto di essere sicuramente più “matti” di lui ma scopriranno molto più su loro stessi che non sul bizzarro ed enigmatico Lars, che dall’arrivo di Bianca e con l’aiuto fondamentale della dottoressa Dagmar, cercherà di risolvere un grave blocco adolescenziale e riprendere la sua vita per le redini. Fino al bel finale del film.
Nonostante le premesse e un soggetto che poteva far nascere una banale commediola fatta di gag scontate, “Lars e una ragazza tutta sua” riesce a mettere insieme una storia garbata e commovente, persino corale nel mettere in campo un'intera comunità solidale con le problematiche di Lars, capace di farci intravedere anche i limiti della stessa comunità, basata sui buoni sentimenti e la compassione. Merito principalmente del regista Craig e della sceneggiatrice Nancy Olivier che hanno puntato su uno humour, che alcuni critici hanno descritto “alla Frank Capra”, emozionante pur trovandosi spesso in bilico tra coinvolgimento sincero e pura banalità. Il sesso è tenuto alla larga e la pellicola è più interessata alla sincera relazione sentimentale che Lars intrattiene con Bianca (alla sera le rimbocca le coperte e le dà, al massimo, il bacetto della buonanotte).
Ma l’asso nella manica del film risiede proprio nell’attore protagonista: un superlativo e talentuoso Ryan Gosling, volto nuovo di un certo cinema americano non troppo mainstream. Goslin è un simpatico ventisettenne baffuto, nato nella fredda London (in Canada!), ma già nominato all’Oscar per il ruolo del professore nell’ ancora inedito “Half Nelson”, e agli ultimi Golden Globe. Le sue notevoli virtù recitative ci portano ad aderire al punto di vista del suo personaggio bizzarro, grazie a quel suo volto quasi lunare, che ricorda da vicino certi eroi del muto, rendendosi stranamente credibile e, cosa ben più sorprendente, riuscendo a rendere altrettanto credibile la relazione paradossale con la bambola Bianca. Quella bambola disabile, spettatrice muta e implacabile, che diverrà per Lars e per l'intero villaggio, il motore di un miracolo. Belle anche le varie location e alcune irresistibili scene, una fra tutte quella in cui l’orsacchiotto impiccato viene “rianimato” con cura dal protagonista.
“Lars e una ragazza tutta sua” è un agrodolce commedia divertente, intelligente, bislacca ma mai troppo banale, ricca di personaggi buffi e un po’ impacciati ma comunque capaci di comunicare più dolcezza con uno sguardo che con mille parole. Insomma, una sorta di apologo sulla solitudine con molti livelli di lettura. Consigliato a chi, ogni tanto, vuole riflettere su determinati temi esistenziali. Da non perdere.
Tutto il film ruota intorno alla storia del suo protagonista, Lars Lindstrom, un 27enne sociofobico timidissimo, candido e fragile che schiva le relazioni con le persone, forse a causa di una società che l'ha portato a temere i legami profondi e ad evitare, ignorandone l'importanza, le delusioni. Lars è così in preda ad una vita solitaria e abitudinaria segnata solamente dal binomio lavoro-casa. Una strana casa, in realtà, visto che il giovane vive nel grigio garage oltre il cortile, poiché ha ceduto la casa ereditata dai genitori al fratello maggiore Gus e a sua moglie Karin, in attesa del primo figlio.
Le sue vicende avvengono in un piccolo e caratteristico paesino del nord, nel Wisconsin, ammantato tra le sue nevi perenni in una soave cornice invernale. Un inverno come tanti, che trascorre nella tranquilla comunità, dove tutti si conoscono, si riuniscono in chiesa e si divertono alle feste.
Almeno fino a quando Lars si presenta a casa del fratello e della cognata incinta con la sua prima ragazza, Bianca, dichiarando di averla conosciuta tramite Internet. Bianca è effettivamente una bellissima mora disabile, costretta sulla sua sedia a rotelle. Tutto normale…se non fosse che la ragazza in realtà è una bambola dalle fattezze umane, a grandezza naturale e “anatomicamente perfetta”, ordinata via Internet. A questo punto, esterrefatti e totalmente inconsapevoli sul da farsi, fratello e cognata decidono di portare Lars dalla placida dottoressa e psichiatra Dagmar (Patricia Clarkson, bravissima!), che spiega loro che è meglio assecondarlo, visto che è un tipo anaffettivo e forse affetto anche da “afefobia”, cioè ha il terrore di toccare oggetti e persone. Così, la famiglia e a breve l'intero villaggio, finiranno per assecondare Lars nella sua “follia”, trattando la bella Bianca come una ragazza reale, accettandola a tavola, dalla parrucchiera, ad una festa e persino in chiesa! Tutti si renderanno conto di essere sicuramente più “matti” di lui ma scopriranno molto più su loro stessi che non sul bizzarro ed enigmatico Lars, che dall’arrivo di Bianca e con l’aiuto fondamentale della dottoressa Dagmar, cercherà di risolvere un grave blocco adolescenziale e riprendere la sua vita per le redini. Fino al bel finale del film.
Nonostante le premesse e un soggetto che poteva far nascere una banale commediola fatta di gag scontate, “Lars e una ragazza tutta sua” riesce a mettere insieme una storia garbata e commovente, persino corale nel mettere in campo un'intera comunità solidale con le problematiche di Lars, capace di farci intravedere anche i limiti della stessa comunità, basata sui buoni sentimenti e la compassione. Merito principalmente del regista Craig e della sceneggiatrice Nancy Olivier che hanno puntato su uno humour, che alcuni critici hanno descritto “alla Frank Capra”, emozionante pur trovandosi spesso in bilico tra coinvolgimento sincero e pura banalità. Il sesso è tenuto alla larga e la pellicola è più interessata alla sincera relazione sentimentale che Lars intrattiene con Bianca (alla sera le rimbocca le coperte e le dà, al massimo, il bacetto della buonanotte).
Ma l’asso nella manica del film risiede proprio nell’attore protagonista: un superlativo e talentuoso Ryan Gosling, volto nuovo di un certo cinema americano non troppo mainstream. Goslin è un simpatico ventisettenne baffuto, nato nella fredda London (in Canada!), ma già nominato all’Oscar per il ruolo del professore nell’ ancora inedito “Half Nelson”, e agli ultimi Golden Globe. Le sue notevoli virtù recitative ci portano ad aderire al punto di vista del suo personaggio bizzarro, grazie a quel suo volto quasi lunare, che ricorda da vicino certi eroi del muto, rendendosi stranamente credibile e, cosa ben più sorprendente, riuscendo a rendere altrettanto credibile la relazione paradossale con la bambola Bianca. Quella bambola disabile, spettatrice muta e implacabile, che diverrà per Lars e per l'intero villaggio, il motore di un miracolo. Belle anche le varie location e alcune irresistibili scene, una fra tutte quella in cui l’orsacchiotto impiccato viene “rianimato” con cura dal protagonista.
“Lars e una ragazza tutta sua” è un agrodolce commedia divertente, intelligente, bislacca ma mai troppo banale, ricca di personaggi buffi e un po’ impacciati ma comunque capaci di comunicare più dolcezza con uno sguardo che con mille parole. Insomma, una sorta di apologo sulla solitudine con molti livelli di lettura. Consigliato a chi, ogni tanto, vuole riflettere su determinati temi esistenziali. Da non perdere.
Il mio voto: 8
"Lars e una ragazza tutta sua", il trailer:
Commenti
E' un bel suggerimento ed hai fatto una presentazione completa e ben strutturata oltre che efficace.
Grande Mimmo.
Cercherò di vederlo e di non farmelo scappare
Ciao Mimmo :-)))
Daniele
Buona serata ;-))
ti farò sapere...
PS=...continuo a dire che i premi piovono qua!
D...sono quei film poco strombazzati ma molto belli e gradevoli. Poi dipende dai gusti...ovvio! ;)
Daniele...conoscendoti, lo gradiresti molto!
Pino...grazie! anche io devo aggiornare il mio blogroll! domani cerco di farlo...impegni permettendo. ;)
Desaparecida...una pioggia ben gradita, diciamolo! :) un abbraccio e grazie!
Irene...fa riflettere. Con garbo, ironia e molto tatto verso coloro che hanno realmente questi drammi della personalità. ciao! ;)
Un bacione
Poi lo hai descritto così bene che mi hai fatto venir voglia di...andarlo a vedere!!
Baciotto
qui sono le polacche a rubarci i mariti, prima o poi lo faranno anche le bambole...
... avevo visto il trailer in tv e mi ha ammazzato dalle risate! :)
... avrei tanta voglia di vederlo questo film, peccato solo che nelle sale di como non sia minimamente contemplato :( (ma è già in programmazione?!)
... e poi andare con gli amici a vedere questo tipo di film sarebbe un po' dura, visto il genere... peccato anche non avere una dolce metà con la quale poter approfittare dell'occasione... ma chi può dirlo... magari ci riesco lo stesso nonostante tutto!
ciao e grazie di tutto, buona giornata,
M@;-)
Cmq, di questo film proprio ignoravo l'esistenza, pare interessante, mi informerò per andare a vederlo da qualche parte!
Grazie perla recensione intanto!!
Bacio, Greta
Orchideablu...te lo consiglio! :)
Giovanna...ahahaha...tu occhi aperti allora...ok? :)))
Marcello...non è una pellicola facile da trovare, in effetti. Io ho la fortuna di avere un cinema che tratta tutte queste produzioni "particolari" meno rivolte alla massa commerciale. Ma se ti capita il dvd...guardalo! ;)
Gretola...puoi tornare quando vuoi! ;) un abbraccio a te! :)
Descrizione del film ottima. Penso che stavolta andro' a vederlo mi hai fatto venire voglia...Ciao